La De Pascale mi ha suggerito della Lucia che ho scoperto mi piace quello che scrive.
E mi chiedo, anche io nel mio piccolo, in effetti, quando arriva la cronaca tristemente comica del presente semplice. Che non vedo l’ora di osservare l’utilizzare calorie per la narrazione del banale!
Già son pronto a veder scritte tutte le nuove drammaturgie sulla pestilenza che incombe e che mannaggia quanto ci ha cambiato la vita urrà chi non se n’è accorto! E aspettiamo di tornare alla normalità così potremo dire come non era normale mentre che c’era quella malattia là.
Mi pregusto ansionso il costante frastuono delle proposte in linea coi tempi, le pillole di saggezza dispensate alla bisogna el’ gorgoglio pesante di chi queste cose l’aveva già vissute. La vomitevole frequenza di chi sciacalla sulla fragilità del mondo.
Siamo in guerra? Fare i conti con le noiose variabili bidimensionali tempo e spazio. Basta guardare per capire
Lo ammetto. Desidero ardentemente vedere, ascoltare o anche solo il sognare lo spezzare il paradigma industriale, la devastazione mortale dell’alzarsi per produrre e consumare con sempre meno tempo per il nulla fare. Contemplare!
Un barlume di evoluzione, chiedo troppo?