Abbattere le barriere culturali, spesso, è più difficile che buttare giù i muri di i mattoni. E se questi fossero invece fatti di insalatine ammiccanti e sbrilluccicose?
Oggi parliamo di idroponica e simili. Un’economia e un modello di produzione innovativo, profittevole ed ecofriendly che potrebbe modificare radicalmente lo scenario del veggie food a livello europeo e mondiale. Il sistema della piantagione a terra potrebbe addirittura essere totalmente soppiantato.
Nel 2020 il giro vale 2 miliardi di euro con previsioni ai 5,8 miliardi nel 2022. E poi? Si sale. Si salirà togliendo dalla strada molti camion, inutili e dannosi per l’ambiente, che riescono a sostenere la loro marginalità grazie ai prezzi ultra concorrenziali del’ extra-nazionale. Questi sono resi possibili proprio dalle coltivazioni idroponiche. La Spagna, su tutti, investe da più di tre decadi in quella direzione…
95% in meno di acqua utilizzata per la coltivazione di vegetali alimentari. Nessuna necessità di pesticidi. Resa annuale per metro quadrato dieci volte superiore alla tradizionale piantagione a terra. E avanti così, verso un’efficientamento per l’economia del pianeta che non ha precedenti. O forse sì, ma non ce li ricordiamo.
Che poi, come diceva mio nonno, la terra è bassa. Meglio di così?
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